Che si può fare?

di Sig. Brunacci


 

Che si può fare?
Le stelle rubelle
Non hanno pietà.
Che s’el cielo non dà
Un influsso di pace al mio penare,
Che si può fare?

Che si può dire?
Da gl’astri disastri
Mi piovano ogn’hor;
Che le perfido amor
Un respiro diniega al mio martire,
Che si può dire?

Così va rio destin forte tiranna,
Gl’innocenti condanna:
Così l’oro più fido
Di costanza e di fè, lasso conviene,
lo raffini d’ogn’hor fuoco di pene.

Sì, sì, penar deggio,
Sì, che darei sospiri,
Deggio trarne i respiri.
In aspri guai per eternarmi
Il ciel niega mia sorte
Al periodo vital
Punto di morte.

Voi spirti dannati
Ne sete beati
S’ogni eumenide ria
Sol’ è intenta a crucciar l’anima mia.

Se sono sparite
Le furie di Dite,
Voi ne gl’elisi eterni
I dì trahete io coverò gl’inferni.

Così avvien a chi tocca
Calcar l’orme d’un cieco,
Al fin trabbocca.


door Sig. Brunacci

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tekstbron: https://barbarastrozzi.com/
opgenomen in WEEKBLADEN #59 - WORG
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